Disturbi del comportamento alimentare
I disturbi del comportamento alimentare sono caratterizzati da un’alterazione nelle modalità di assunzione del cibo, con conseguenze dannose sulla salute e sul funzionamento psicosociale.
Spesso questi disturbi esordiscono durante l’adolescenza o nella prima età adulta e colpiscono con maggiore frequenza le donne, anche se, soprattutto negli ultimi anni, si è notato un aumento dell’incidenza anche nel sesso maschile.
Non di rado le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare riportano di essere cresciute in un ambiente familiare in cui veniva attribuita molta importanza alla forma, alle apparenze e di aver tentato in tutti i modi di compiacere i genitori e di rispondere alle loro aspettative.
Le persone che sviluppano questo tipo di disturbi provano di solito un profondo senso di inadeguatezza, una scarsa autostima e la sensazione di non essere in grado di sostenere il giudizio degli altri. Vi è inoltre una difficoltà nel riconoscimento e nell’espressione delle proprie emozioni, aspetto che può portare a ulteriori difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Anoressia nervosa
E’ un disturbo che si manifesta con una marcata preoccupazione per il peso corporeo, che porta a rigide limitazioni alimentari autoimposte, con conseguenze gravi e potenzialmente fatali.
L’anoressia nervosa è caratterizzata da:
– Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale per l’età e la statura
– Intenso timore di ingrassare, anche quando si è sottopeso
– Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità dell’ attuale condizione di sottopeso
– nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi (una donna viene considerata amenorroica se i suoi cicli si manifestano solo a seguito di somministrazione di ormoni, per es. estrogeni)
Il disturbo può manifestarsi attraverso:
– restrizioni: in questi casi il dimagrimento viene ottenuto tramite la dieta, il digiuno o l’attività fisica eccessiva.
– abbuffate/condotte di eliminazione: in questi casi sono presenti regolarmente abbuffate e condotte di eliminazione, quali vomito autoindotto, utilizzo improprio di lassativi o diuretici.
Bulimia nervosa
La bulimia nervosa è un disturbo caratterizzato dalla presenza di ricorrenti abbuffate, all’interno di un quadro generale di preoccupazione intensa per il proprio peso.
Le abbuffate caratteristiche della bulimia sono accompagnate dalla sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (ad es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
Sono inoltre presenti ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, digiuno o esercizio fisico eccessivo. Viene diagnosticata la bulimia nervosa quando le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte alla settimana, per almeno tre mesi. I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei.
Le persone bulimiche cercano di mantenere un rigido controllo sul loro peso, attraverso diete molto rigide. Quando però si trovano a trasgredire anche minimamente a questi regimi autoimposti provano un insopportabile senso di perdita di controllo che le porta alle abbuffate e alle conseguenti emozioni di vergogna, senso di colpa e paura di ingrassare che a loro volta rinsaldano questo circolo vizioso.
Diversamente da quanto avviene con l’anoressia, le persone con bulimia mantengono di solito il loro peso normale, ma il frequente ricorso alle condotte di eliminazione può portare ad alterazioni anche gravi dell’equilibrio elettrolitico e dei fluidi, come ipocloremia, acidosi o alcalosi metabolica.
Dott.ssa Celeste Bernardini
Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa clinica
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